Siamo coscienti del cibo che sprechiamo?
Ogni anno nel mondo un terzo del cibo prodotto viene buttato senza neanche arrivare sulle nostre tavole. Per fortuna le coscienze si stanno risvegliando, nascono così iniziative virtuose come i Refettori di Massimo Bottura.
Dove sono finiti gli avanzi natalizi e le delizie rimaste intonse nelle sale imbandite dei ristoranti? Ogni giorno enormi quantità di derrate alimentari, ancora buone, riempiono i cassonetti del pianeta e intasano discariche e inceneritori.
Ma lo spreco parte molto prima: ogni anno nel mondo un terzo del cibo prodotto viene buttato senza neanche arrivare sulle nostre tavole, praticamente quattro volte la quantità che servirebbe per sfamare quasi 800 milioni di persone che soffrono la fame, e naturalmente non stiamo parlando di cibo scaduto o andato a male.
Tra i Paesi più virtuosi in questa battaglia ci sono la Francia e l’Australia ma anche l’Italia sta migliorando a vista d’occhio le sue prestazioni grazie alla legge del 2016 e a iniziative coraggiose come “Spreco Zero” promossa da Andrea Segrè.
Ma tra le file di questa nuova coscienza dobbiamo assolutamente citare anche “Food For Soul” di Massimo Bottura, una meravigliosa avventura messa in moto dal nostro chef pluristellato con l’apertura tre anni fa del Refettorio Ambrosiano, nato per riciclare gli scarti durante l’Expo di Milano e che oggi si è trasformato in un “ristorante permanente” per le anime fragili della città.
Impegniamoci anche noi, nel quotidiano, a combattere questi sprechi. Compriamo di meno e mangiamo il giusto!